Comitato “Quale futuro per Bosa?”



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Comunicato del Comitato Acqua per Bosa

Bosa li 11/12/2004

II Comune di Bosa sta inviando le bollette dell'acqua per il 2001 con una nuova forma: incarico di incasso alla Gestor, rata unica e scadenza di pagamento immediata.
Molti cittadini hanno manifestato indignazione presso gli uffici del Comune e della Gestor per una forma giudicata esosa ed arrogante.
Disagi, malcontento e contrasti si sarebbero potuti evitare se il Sindaco Brigas e l'Assessore Casula avessero preso in anticipo contatti con il Comitato Acqua per Bosa per concordare, come a suo tempo richiesto, le forme di addebito e pagamento che potevano contemperare i diritti dell'Amministrazione con quelli dei cittadini, cosa del resto avvenuta in altri Comuni sardi, senza gli ormai consueti ricorsi alla magistratura.
Gli aumenti delle bollette dell'acqua ( raddoppiati ) non conseguono alla fornitura ESAF o agli incassi Gestor, ma alla delibera dell'ex sindaco Cadoni del 21 marzo 2000.
Il Comitato acqua per Bosa ha interessato, alla nuova assurda forma di pagamento del canone acqua, i propri consulenti legali e nel frattempo ricorda che nell'anno 2001 il sindaco Brigas ha dichiarato con ordinanza e fornito alla maggior parte delle utenze acqua non potabile. Il Comitato pertanto invita a ricontabilizzare le bollette al 50% per le quote relative all'acqua, lasciando invariato il dovuto per fognatura e depurazione. Al nuovo totale si dovrà aggiungere ricalcolata l'IVAal 10%.
"Le bollette dell'acqua non sono cartelle esattoriali ma fatture commerciali: la data di pagamento (come riporta la Nuova Sardegna del 4 dicembre riferendosi alle parole dell'Assessore Casula) non è perentoria".
Lo stesso articolo cita inoltre le parole del Sindaco Brigas che invita i cittadini "a controllare la lettura del contatore per verifìcare l'esattezza del consumo acqua". Lettura del 2001: ora per allora? In verità troppi consumi risultano di fatto contestabili.
Si ricorda ai cittadini che per i versamenti potranno utilizzare il Conto Corrente n° 11870086 del Comune di Bosa.

 
II Comitato Acqua per Bosa

Reclamo collettivo

COMITATO “ACQUA BENE COMUNE”

     In data 31 gennaio 2008, i cittadini bosani hanno ricevuto una “fattura  commerciale” dalla soc. S.p.A Abbanoa, che esigeva il pagamento entro 30 giorni, (ivi compresi quindi i tempi di spedizione e consegna totalmente ignoti all’utente per mancanza di timbri di spedizione e/o di arrivo) di somme relative a presunti consumi idrici avvenuti nei primi sei mesi del 2006. Tale fattura era accompagnata da note informative e questionari con riferimenti ad un “Regolamento” sconosciuto ai cittadini medesimi.

Il Comitato venuto in possesso, per vie traverse, del suddetto regolamento osserva che, essendo in esso prevista (a richiesta)  la consegna di una copia all’utente all’atto della stipula del contratto, tale diritto in realtà sarà disatteso poiché nello stesso regolamento è previsto automaticamente  il passaggio delle vecchie utenze ad Abbanoa, senza rinnovo contrattuale.

Ciò premesso, si riportano gli

 “Obblighi da regolamento” del gestore Abbanoa (a)  e le osservazioni del Comitato (b).

 (a) L’acqua distribuita in rete risponde ai requisiti di qualità delle acque destinate al consumo umano così come previsto dalle normative vigenti”.

 (b) Nell’anno 2006 le utenze bosane hanno avuto dal serbatoio cittadino “del Castello” acqua non per uso umano ( vedi ord.del Sindaco n: 8-29-30-31-37-38-71-73).  

a)       “Il l gestore emette fatture, garantendo il riscontro degli eventuali consumi presunti, con un numero di letture non inferiore a due volt l’anno”.

 (b) A Bosa nell’anno 2006 Abbanoa non ha effettuato letture di contatori: non può garantire alcun riscontro di consumi presunti, deve solo effettuare le letture ad oggi e quindi frazionare i pagamenti nel tempo trascorso. 

(a)    La fattura commerciale dà per avvenuta al 30-06-’06 una lettura attuale di 60mc.

(b)   Certificazione totalmente falsa perché la “lettura attuale” non è mai avvenuta e nella fattura non viene indicato che il consumo è ipotetico, che si tratta di un acconto e che si deroga dal regolamento, essendo già trascorso l’anno per effettuare le due letture di riscontro.

(a)   Nella lettera informativa Abbanoa asserisce che nelle bollette le categorie di utenza “rispettano  i dati anagrafici e tecnici trasferiti dal comune di appartenenza”.

Il nuovo gestore ne chiede però autocertificazione, imponendo ai cittadini un lavoro con tanto di fotocopie di documenti per dati che sono già in suo possesso e minacciando sanzioni per i non ottemperanti.

(b)   Non bastava chiedere rettifica ai pochi che non si fossero riconosciuti nella categoria comunicata? Comportamento vessatorio! 

(a)        Il gestore richiederà a titolo di deposito infruttifero una anticipazione (25 euro) che sarà restituita alla risoluzione del contratto”.

(b)        Vero e proprio prestito a interessi negativi, cioè ad estinzione nel lungo periodo!

(a)    “Il gestore… non assume alcuna responsabilità per eventuali interruzioni del servizio… le utenze dovranno provvedere a propria cura e spese all’istallazione di adeguato impianto di riserva”.

(b)    Il servizio integrato non risponde del non servizio!

(a)    è fatto obbligo all’utente di accertare le cause della mancata ricezione della fattura e richiedere un duplicato, al fine di evitare l’applicazione della mora e degli interessi per il mancato pagamento (interessi di mora al tasso ufficiale della Banca d’Italia incrementato del 3’5% per il periodo di ritardo)”.

(b)  Abbanoa quindi potrà esigere, a termine di regolamento, il pagamento delle penali relativo alle bollette inviate in ritardo o addirittura non inviate!

 In seguito a quanto sopra detto ci sia permessa un’ultima considerazione: poiché il Sindaco resta il responsabile sanitario del servizio della distribuzione dell’acqua per uso umano e contemporaneamente in Abbanoa  è diventato azionista della società di gestione, a chi deve ricorrere il cittadino-suddito per un reclamo sulla non potabilità dell’acqua?

 (Riccardo questo reclamo collettivo vale per Bosa; per gli altri Comuni della Planaria-Momtiferru il reclamo dovrà adattarsi alle situazioni locali.)

 
II Comitato Acqua per Bosa